giovedì 14 ottobre 2010

STOP AL DDL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Catania/Roma, 14 Ottobre 2010, nel giorno della discussione della Riforma Universitaria alla Camera dei Deputati

Erigono un muro e lo chiamano Merito

Blocco del turn-over, tagli drastici (il 20%) al fondo ordinario degli Atenei ed un DdL in dirittura d’arrivo che modifica la governance delle università in senso antidemocratico, che alimenta il precariato futuro trasformando i ricercatori in figure precarie - a tempo determinato, che non da risposte sul precariato attuale, che rafforza i poteri dei docenti ordinari e dei rettori e che ignora la domanda di qualità dell’offerta didattica e di servizi per gli studenti.

Questa l’università del domani, quella che questo Governo ha immaginato per noi e che ora si accinge a costruire. Un’università con pochi ricercatori e pochi docenti, che costerà poco allo Stato ma tanto alle famiglie, che sbarrerà l’accesso a un numero sempre maggiore di studenti, distinguendoli per censo – in barba all’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge […] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” – ma che aprirà i consigli di amministrazione a fantomatici super-manager “esterni” perseverando in quel processo di inefficiente “aziendalizzazione” del servizio pubblico che già tanti danni ha arrecato.

E i precari? Verranno semplicemente spazzati fuori, perdendo persino la possibilità di mantenere le attuali, pessime, condizioni lavorative. Se, poi, verrà approvato un emendamento presentato dal PDL che limita agli under 35 l’accesso ai futuri concorsi a ricercatore a Tempo Determinato, il disegno di espulsione di una massa di giovani ricercatori sarà concluso.
Hanno eretto un muro e hanno chiuso ogni spiraglio. Per noi non ci saranno altre opportunità, verremo “ricollocati” fuori dall’università. Una generazione di giovani ricercatori, che ha contribuito col proprio impegno al funzionamento dell’università italiana, vedrà andare in fumo anni di ricerca e di lavoro.

Saremo una generazione in dismissione rapida.

Non possiamo esitare. Mobilitiamoci contro questo DDL, mobilitiamoci per difendere la nostra dignità di lavoratori della conoscenza, mobilitiamoci per ricevere quelle opportunità finora negate. Mobilitiamoci per una vera riforma dell’università. Chiediamo:

1) il ritiro del DdL di Riforma dell’Università (ex DdL 1905, noto come “Riforma Gelmini”);
2) la difesa e il rilancio della democrazia nella governance degli atenei attraverso l’allargamento della rappresentanza equilibrata di tutte le componenti del corpo accademico;
3) la definizione di un unico ruolo per la docenza universitaria articolato in vari livelli;
4) la rimozione del blocco del turn-over e una programmazione rigorosa del nuovo reclutamento che valorizzi le risorse intellettuali già disponibili e garantisca reali opportunità di accesso ai ruoli a Tempo Indeterminato ai ricercatori precari;
5) l’introduzione di un unico contratto pre-ruolo che garantisca i diritti, la giusta retribuzione e la rappresentanza negli organi di governo, ai lavoratori precari della ricerca;
6) la difesa e l’ampliamento del sistema nazionale di tutela del diritto allo studio per garantire pari opportunità a tutti gli studenti in tutti gli atenei.

SIT-IN in Rettorato, Piazza Università dalle ore 10
Coordinamento Precari della Ricerca Catania
Coordinamento precari università FLC-CGIL

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