martedì 26 ottobre 2010

Anche i giuristi bollano la "riforma" Gelmini


cari tutti,

ci sono tante novità perchè in tanti continuiamo ad impegnarci su vari fronti.
In ordine sparso, ma dotato di intenzionalità, vi segnaliamo:

1) Anche i giuristi bollano la "riforma". La facoltà di Giurisprudenza ha elaborato, su proposta di un gruppo di docenti e ricercatori precari e strutturati, una mozione di "ferma disapprovazione" del testo della riforma universitaria in discussione alla Camera. La mozione campeggia sulla home page di Facoltà e il dibattito sul forum degli studenti è nuovamente vivo. Vi invitamo a diffondere questo testo, sottoscritto tra gli altri da preside, vicepreside e direttore del Seminario Giuridico, come ulteriore e autorevole testimonanza di un'opposizione sempre più ampia e articolata su posizioni consapevoli e ragionamenti condivisi tra tutte le componenti del corpo accademico.
E' un'ottima notizia per tutti noi, non solo perchè hanno contribuito alla stesura del testo alcuni colleghi di questo coordinamento ma anche, e soprattutto, perchè da oggi è un pò più difficile sostenere che la riforma proposta dal Ministro Gelmini abbia comunque dei punti di indubbio merito e introduca delle innovazioni significative nella direzione della qualità dell'offerta formativa e dell'efficienza del sistema universitario nazionale.
http://www.lex.unict.it/comunicazioni/101001_mozione.pdf
http://www.step1.it/tribu_di_zammu.php?sez=post&id=36263

2) Questa sera, martedi 26 Ottobre ore 20, all'auditorium dei Benedettini il coordinamento in difesa della scuola pubblica, il coordinamento unico d'ateneo e il comitato precari scuola hanno organizzato Scuola, Università e Ricerca per una notte, un dibattito – "Talk show" su Scuola, Università e Ricerca pubbliche al quale parteciperanno i lavoratori, i docenti e gli studenti delle Scuola, dell’Università e degli Enti di ricerca, genitori e artisti.
La serata sarà trasmessa in diretta, a partire dalle 20:30, da Radio Zammù (101 FM) e dalla TV web Ustation (www.ustation.it).

3) News dal CPU - coordinamento nazionale dei precari universitari. Il CPU ha compiuto un passo decisivo sul piano della comunicazione diffondendo su scala nazionale 3 comunicati che affrontano 3 nodi cruciali, 3 scivolosi misunderstanding sui quali media e Governo si inseguono da settimane:

- I 9.000 posti non sono, nelle intenzioni del Ministro, destinati all’assunzione di precari
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/21/comunicato-sulla-stabilizzazione-delle-9-000-posizioni-universitarie-prevista-dal-decreto-gelmini/

- Contro la prassi, sempre più diffusa di affidare incarichi di docenza a titolo gratuito, profondamente lesiva della dignità dei lavoratori e della stessa immagine dell’istituzione universitaria, è’ ora di squarciare il velo: l’università italiana si regge sull’utilizzo di lavoro gratuito o sottopagato.
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/22/comunicato-contro-le-docenze-gratuite/

- Nonostante le due ministre Gelmini e Meloni abbiano in più occasioni sbandierato in giro la cifra di 4000 ricercatori assunti grazie all’opera del loro Governo, il reclutamento ristagna in tutte le università italiane e i pochi posti banditi sono frutto di uno stanziamento vecchio ormai di 4 anni (ex Ministro Mussi), utilizzato con il contagocce e addirittura da alcuni atenei incamerato ed utilizzato per altre e non ben chiare finalità. Il tutto mentre i pochi concorsi che ancora si svolgono procedono secondo prassi deplorevoli: candidati convocati alla stessa ora in sedi distanti centinaia di chilometri, bandi a pagamento che prevedono l’ingiustificato moltiplicarsi dei costi per i candidati.
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/22/comunicato-sui-4000-posti-da-ricercatore-con-stanziamento-mussi/

4) Il coordinamento unico d'ateneo allunga il passo e lancia un appello a tutti i docenti, ricercatori e studenti per una nuova e condivisa riforma dell'Università. "L'obiettivo è quello di raccogliere alcune centinaia di firme tra docenti e ricercatori dell'Ateneo perché questo sarebbe un risultato importante, capace di dare maggiore agibilità politica alla protesta a Catania, ma forse non solo. Non possiamo riuscire ad allargare la protesta attraverso pronunziamenti del Senato Accademico e delle Facoltà. Proviamo a farlo con una firma individuale, chiesta facoltà per facoltà, dipartimento per dipartimento, ai nostri colleghi. Partiamo dalle firme dei docenti perché crediamo che sia lì che occorra innanzitutto sfondare; ma la petizione ovviamente ha bisogno dell'appoggio di tutti e crediamo che debba essere estesa ai colleghi non incardinati, agli studenti, al personale T.A"
Leggete il testo della petizione in forma di lettera aperta al Ministro Gelmini
http://unictno1905.wordpress.com/2010/10/26/lettera-aperta-al-ministro-gelmini/
Diffondete e raccogliete le firme tra tutti i colleghi, in ogni dipartimento.


Grazie,
ricercatoriprecari@gmail.com

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