venerdì 29 ottobre 2010

Napoli 30 Ottobre 2010 - Anche i ricercatori con i Precari della Scuola



Il Coordinamento Precari della Ricerca di Catania aderisce alla manifestazione indetta dal coordinamento Precari Scuola Napoli per il 30 Ottobre 2010 a Napoli e sostiene, in continuità con il percorso fino ad oggi condiviso con i colleghi del Comitato Precari Scuola Catania, le battaglie in difesa della scuola e dell'università pubblica, laica e pluralista.
Il coordinamento Precari della Ricerca di Catania parteciperà alla manifestazione al fianco dei colleghi precari della scuola a testimonianza di quell'unità di obiettivi e pratiche che, da due anni a questa parte, costituisce il patrimonio più prezioso di tutti gli studenti, docenti, ricercatori e lavoratori della scuola e dell'università di Catania che hanno scelto un futuro diverso dall'abbandono dell'istituzione pubblica e un presente distante dall'acquiescenza rispetto ai provvedimenti del Governo.

Catania, 26 Ottobre 2010
Coordinamento Precari della Ricerca Catania
ricercatoriprecari@gmail.com

martedì 26 ottobre 2010

Anche i giuristi bollano la "riforma" Gelmini


cari tutti,

ci sono tante novità perchè in tanti continuiamo ad impegnarci su vari fronti.
In ordine sparso, ma dotato di intenzionalità, vi segnaliamo:

1) Anche i giuristi bollano la "riforma". La facoltà di Giurisprudenza ha elaborato, su proposta di un gruppo di docenti e ricercatori precari e strutturati, una mozione di "ferma disapprovazione" del testo della riforma universitaria in discussione alla Camera. La mozione campeggia sulla home page di Facoltà e il dibattito sul forum degli studenti è nuovamente vivo. Vi invitamo a diffondere questo testo, sottoscritto tra gli altri da preside, vicepreside e direttore del Seminario Giuridico, come ulteriore e autorevole testimonanza di un'opposizione sempre più ampia e articolata su posizioni consapevoli e ragionamenti condivisi tra tutte le componenti del corpo accademico.
E' un'ottima notizia per tutti noi, non solo perchè hanno contribuito alla stesura del testo alcuni colleghi di questo coordinamento ma anche, e soprattutto, perchè da oggi è un pò più difficile sostenere che la riforma proposta dal Ministro Gelmini abbia comunque dei punti di indubbio merito e introduca delle innovazioni significative nella direzione della qualità dell'offerta formativa e dell'efficienza del sistema universitario nazionale.
http://www.lex.unict.it/comunicazioni/101001_mozione.pdf
http://www.step1.it/tribu_di_zammu.php?sez=post&id=36263

2) Questa sera, martedi 26 Ottobre ore 20, all'auditorium dei Benedettini il coordinamento in difesa della scuola pubblica, il coordinamento unico d'ateneo e il comitato precari scuola hanno organizzato Scuola, Università e Ricerca per una notte, un dibattito – "Talk show" su Scuola, Università e Ricerca pubbliche al quale parteciperanno i lavoratori, i docenti e gli studenti delle Scuola, dell’Università e degli Enti di ricerca, genitori e artisti.
La serata sarà trasmessa in diretta, a partire dalle 20:30, da Radio Zammù (101 FM) e dalla TV web Ustation (www.ustation.it).

3) News dal CPU - coordinamento nazionale dei precari universitari. Il CPU ha compiuto un passo decisivo sul piano della comunicazione diffondendo su scala nazionale 3 comunicati che affrontano 3 nodi cruciali, 3 scivolosi misunderstanding sui quali media e Governo si inseguono da settimane:

- I 9.000 posti non sono, nelle intenzioni del Ministro, destinati all’assunzione di precari
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/21/comunicato-sulla-stabilizzazione-delle-9-000-posizioni-universitarie-prevista-dal-decreto-gelmini/

- Contro la prassi, sempre più diffusa di affidare incarichi di docenza a titolo gratuito, profondamente lesiva della dignità dei lavoratori e della stessa immagine dell’istituzione universitaria, è’ ora di squarciare il velo: l’università italiana si regge sull’utilizzo di lavoro gratuito o sottopagato.
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/22/comunicato-contro-le-docenze-gratuite/

- Nonostante le due ministre Gelmini e Meloni abbiano in più occasioni sbandierato in giro la cifra di 4000 ricercatori assunti grazie all’opera del loro Governo, il reclutamento ristagna in tutte le università italiane e i pochi posti banditi sono frutto di uno stanziamento vecchio ormai di 4 anni (ex Ministro Mussi), utilizzato con il contagocce e addirittura da alcuni atenei incamerato ed utilizzato per altre e non ben chiare finalità. Il tutto mentre i pochi concorsi che ancora si svolgono procedono secondo prassi deplorevoli: candidati convocati alla stessa ora in sedi distanti centinaia di chilometri, bandi a pagamento che prevedono l’ingiustificato moltiplicarsi dei costi per i candidati.
http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/2010/10/22/comunicato-sui-4000-posti-da-ricercatore-con-stanziamento-mussi/

4) Il coordinamento unico d'ateneo allunga il passo e lancia un appello a tutti i docenti, ricercatori e studenti per una nuova e condivisa riforma dell'Università. "L'obiettivo è quello di raccogliere alcune centinaia di firme tra docenti e ricercatori dell'Ateneo perché questo sarebbe un risultato importante, capace di dare maggiore agibilità politica alla protesta a Catania, ma forse non solo. Non possiamo riuscire ad allargare la protesta attraverso pronunziamenti del Senato Accademico e delle Facoltà. Proviamo a farlo con una firma individuale, chiesta facoltà per facoltà, dipartimento per dipartimento, ai nostri colleghi. Partiamo dalle firme dei docenti perché crediamo che sia lì che occorra innanzitutto sfondare; ma la petizione ovviamente ha bisogno dell'appoggio di tutti e crediamo che debba essere estesa ai colleghi non incardinati, agli studenti, al personale T.A"
Leggete il testo della petizione in forma di lettera aperta al Ministro Gelmini
http://unictno1905.wordpress.com/2010/10/26/lettera-aperta-al-ministro-gelmini/
Diffondete e raccogliete le firme tra tutti i colleghi, in ogni dipartimento.


Grazie,
ricercatoriprecari@gmail.com

lunedì 25 ottobre 2010

CPU: Docenze gratuite: una cattiva abitudine dell’università italiana

Noi precari del Coordinamento dei Precari dell'Università (CPU) condanniamo fermamente la decisione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari di bandire contratti di insegnamento con il compenso di 1 euro.

Consideriamo la pratica di affidare a personale non strutturato corsi a titolo gratuito o con compenso inadeguato, diffusa da anni nell'università italiana, profondamente lesiva della dignità dei lavoratori e della stessa immagine dell’istituzione universitaria. E’ ora di squarciare il velo su una verità finora pudicamente nascosta o affidata a qualche servizio scandalistico, sporadico e privo di effetto, di quotidiani bisognosi di riempire qualche buco nelle pagine interne: l’università italiana si regge sull’utilizzo di lavoro gratuito o sottopagato, come autorevolmente affermato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati nel definire “privo di copertura economica” l’emendamento che cancella le docenze gratuite e semigratuite fatto inserire dall’opposizione nel DdL Gelmini.

Contro questa realtà indegna, invitiamo tutti i precari della ricerca e della docenza delle università italiane ad astenersi da qualsiasi attività di didattica e ricerca svolta a titolo gratuito e al di fuori di un chiaro inquadramento contrattuale.

Chiediamo ai Ricercatori, Professori e Presidi che si sono mobilitati nel firmare documenti di denuncia del DdL Gelmini e che ogni giorno osservano la grave situazione nella quale si trova il sistema universitario nazionale, di sostenere questa posizione opponendo un netto rifiuto alla prassi del lavoro gratuito nelle università pubbliche statali e astenendosi dal partecipare a decisioni di governo e gestione (bandi per affidamento d’incarichi didattici a titolo gratuito o simbolico) che ne legittimino e amplifichino la diffusione.

https://docs.google.com/document/edit?id=1T1iwM6jCmOCrxx_6zU4ImGSxXjLQ72CFIxFo8gEPOHo&hl=en#


ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com

venerdì 22 ottobre 2010

CPU: I 9000 posti della Gelmini NON sono vere assunzioni

I 9000 posti della Gelmini NON sono vere assunzioni

Da giorni i lavoratori precari della ricerca e della docenza delle università italiane sono costretti a leggere sui giornali, o ad ascoltare negli spazi informativi televisivi, mistificanti resoconti e commenti sulla vicenda delle 9.000 posizioni universitarie promesse dal Ministro Gelmini per agevolare l’approvazione della cosiddetta “riforma universitaria” e per le quali mancherebbero i fondi. Questa prassi inaccettabile è stata fatta propria anche da diversi esponenti politici, da ultimo il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, nella puntata di “Ballarò” del 19 ottobre 2010.

Vogliamo sottolineare come questi 9.000 posti non sono, nelle intenzioni del Ministro, destinati all’assunzione di precari, ma a concorsi per posizioni di professore associato riservati, de jure o de facto, ad avanzamenti di carriera di ricercatori universitari già stabilmente assunti a tempo indeterminato che, dunque, in nessun modo rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.

La promessa di questi 9.000 posti altro non è che un modo per comprare il consenso di una parte minoritaria dei ricercatori a tempo indeterminato e non avrebbe alcun effetto sulla situazione di oltre 60.000 precari della ricerca e della docenza che sono essenziali all'attività quotidiana che si svolge in tutte le università italiane, spesso subendo il ricatto di Consigli di Facoltà pronti a barattare false opportunità per il futuro con prestazioni di lavoro gratuite o sottopagate. Casomai, anzi, la scelta di dirottare risorse esclusivamente sulle promozioni di chi già occupa posizioni stabili avrebbe l’effetto di cancellare ogni possibilità di accesso per i lavoratori precari.

Noi precari del Coordinamento dei Precari dell'Università (CPU) invitiamo pertanto la stampa e tutti i leader politici ad astenersi dal rappresentare in modo caricaturale la protesta nelle università e a raccogliere tutte le dovute informazioni prima di rilasciare dichiarazioni.

https://docs.google.com/document/edit?id=1QlAw3zSV8TkflDHTpS6TdCbgnq8ocQao3piPqDWP53o&hl=en#

ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com

giovedì 21 ottobre 2010

CPU: Dove sono finiti i SOLDI del reclutamento straordinario?

Noi precari del Coordinamento dei Precari dell'Università (CPU) leggiamo con sdegno il resoconto della risposta del sottosegretario Guido Viceconte all’interrogazione parlamentare sull’utilizzo dei fondi stanziati dal precedente Governo nell’ormai lontano 2006 per l’assunzione di nuovi ricercatori nelle università. A precisa domanda (fornire dati certi sugli stanziamenti delle quote Mussi non ancora utilizzate e fissare un termine per l'utilizzo delle quote che alcuni atenei non stanno utilizzando, in vista di una possibile redistribuzione ad altre università) il sottosegretario ha risposto semplicemente con il nulla.

La verità è che, nonostante le due ministre Gelmini e Meloni abbiano in più occasioni sbandierato in giro la cifra di 4000 ricercatori assunti grazie all’opera del loro Governo, il reclutamento ristagna in tutte le università italiane e i pochi posti banditi sono frutto di uno stanziamento vecchio ormai di 4 anni, utilizzato con il contagocce e addirittura da alcuni atenei incamerato ed utilizzato per altre e non ben chiare finalità. Il tutto mentre i pochi concorsi che ancora si svolgono procedono secondo prassi deplorevoli: candidati convocati alla stessa ora in sedi distanti centinaia di chilometri, bandi a pagamento che prevedono l’ingiustificato moltiplicarsi dei costi per i candidati. Noi precari del Coordinamento dei Precari dell'Università (CPU) chiediamo al Ministero di intervenire in modo chiaro per garantire a tutti la partecipazione ai concorsi pubblici.

L’Italia occupa il terzultimo posto nella classifica OCSE sugli addetti alla ricerca rispetto al totale della popolazione attiva, precedendo solo il Messico e la Turchia. Anziché dedicarsi alla devastazione definitiva dell’università italiana attraverso il taglio del già scarso investimento in università e ricerca ed il proposito di affidare il controllo totale degli atenei agli stessi rettori responsabili delle fallimentari amministrazioni degli ultimi anni, il Governo dovrebbe preoccuparsi di allineare il numero di docenti e ricercatori delle università italiane agli standard europei, sostenendo e rifinanziando il reclutamento straordinario avviato nel lontano 2006.

https://docs.google.com/document/edit?id=1Q8jGPFrhCT6cWb4xL9KgFH0vNXdEcBpqRW9NnbVmq1I&hl=en#

Roma, 21 Ottobre 2010

CPU - Coordinamento nazionale Precari Università

http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com
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giovedì 14 ottobre 2010

STOP AL DDL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Catania/Roma, 14 Ottobre 2010, nel giorno della discussione della Riforma Universitaria alla Camera dei Deputati

Erigono un muro e lo chiamano Merito

Blocco del turn-over, tagli drastici (il 20%) al fondo ordinario degli Atenei ed un DdL in dirittura d’arrivo che modifica la governance delle università in senso antidemocratico, che alimenta il precariato futuro trasformando i ricercatori in figure precarie - a tempo determinato, che non da risposte sul precariato attuale, che rafforza i poteri dei docenti ordinari e dei rettori e che ignora la domanda di qualità dell’offerta didattica e di servizi per gli studenti.

Questa l’università del domani, quella che questo Governo ha immaginato per noi e che ora si accinge a costruire. Un’università con pochi ricercatori e pochi docenti, che costerà poco allo Stato ma tanto alle famiglie, che sbarrerà l’accesso a un numero sempre maggiore di studenti, distinguendoli per censo – in barba all’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge […] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” – ma che aprirà i consigli di amministrazione a fantomatici super-manager “esterni” perseverando in quel processo di inefficiente “aziendalizzazione” del servizio pubblico che già tanti danni ha arrecato.

E i precari? Verranno semplicemente spazzati fuori, perdendo persino la possibilità di mantenere le attuali, pessime, condizioni lavorative. Se, poi, verrà approvato un emendamento presentato dal PDL che limita agli under 35 l’accesso ai futuri concorsi a ricercatore a Tempo Determinato, il disegno di espulsione di una massa di giovani ricercatori sarà concluso.
Hanno eretto un muro e hanno chiuso ogni spiraglio. Per noi non ci saranno altre opportunità, verremo “ricollocati” fuori dall’università. Una generazione di giovani ricercatori, che ha contribuito col proprio impegno al funzionamento dell’università italiana, vedrà andare in fumo anni di ricerca e di lavoro.

Saremo una generazione in dismissione rapida.

Non possiamo esitare. Mobilitiamoci contro questo DDL, mobilitiamoci per difendere la nostra dignità di lavoratori della conoscenza, mobilitiamoci per ricevere quelle opportunità finora negate. Mobilitiamoci per una vera riforma dell’università. Chiediamo:

1) il ritiro del DdL di Riforma dell’Università (ex DdL 1905, noto come “Riforma Gelmini”);
2) la difesa e il rilancio della democrazia nella governance degli atenei attraverso l’allargamento della rappresentanza equilibrata di tutte le componenti del corpo accademico;
3) la definizione di un unico ruolo per la docenza universitaria articolato in vari livelli;
4) la rimozione del blocco del turn-over e una programmazione rigorosa del nuovo reclutamento che valorizzi le risorse intellettuali già disponibili e garantisca reali opportunità di accesso ai ruoli a Tempo Indeterminato ai ricercatori precari;
5) l’introduzione di un unico contratto pre-ruolo che garantisca i diritti, la giusta retribuzione e la rappresentanza negli organi di governo, ai lavoratori precari della ricerca;
6) la difesa e l’ampliamento del sistema nazionale di tutela del diritto allo studio per garantire pari opportunità a tutti gli studenti in tutti gli atenei.

SIT-IN in Rettorato, Piazza Università dalle ore 10
Coordinamento Precari della Ricerca Catania
Coordinamento precari università FLC-CGIL

martedì 12 ottobre 2010

35 anni possono bastare?

cari tutti,

come sapete il 14 ottobre il DDL Gelmini verrà discusso alla Camera e probabilmente approvato in poche ore. Esiste anche la possibilità di uno slittamento al periodo successivo alla discussione del Bilancio, che ha priorità su qualunque altro disegno di legge. Ma è una possibilità.

Nel frattempo le iniziative di dissenso e le proteste non si sono fermate, anzi si moltiplicano.
http://www.repubblica.it/scuola/2010/10/11/news/protesta_ingegneria-7953914/?ref=HREC1-12
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/09/ora-onda-schiera-anche-genitori.html

Anche l'assemblea nazionale dei ricercatori precari riunitisi a Bologna l'8 Ottobre 2010, mentre in 300.000 gli studenti medi ed universitari protestavano contro la contro-riforma della scuola e dell'università pubblica in tutte le città, ha deciso che il primo passo è verso il Parlamento.
http://frondaprecaria.wordpress.com/2010/10/11/ricercatori-precari-pronti-ad-assediare-il-parlamento/
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/10/08/news/ricercatori_precari_in_lotta_manifesteremo_con_i_metalmeccanici-7868507/
http://precariinvisibili.blogspot.com/2010/10/report-assemblea-nazionale-precari.html


Giovedì 14 Ottobre studenti, docenti e ricercatori precari e strutturati si sono dati appuntamento sotto Montecitorio e, simultaneamente, sotto i Rettorati di tutti gli atenei.
A Catania il coordinamento unico d'ateneo organizza un sit-in alle ore 10.00 in piazza Università.
http://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=121060731285421&id=1036240506&ref=notif&notif_t=like#!/event.php?eid=153174081386300

Una delegazione di studenti, docenti e ricercatori è in partenza per Roma. La flc-cgil Sicilia finanzia una trasferta in bus.
Appuntamento ore 23.30 del 13 ottobre alle partenze dei traghetti Caronte, per informazioni potete chiamare direttamente Graziamaria Pistorino, Segretaria flc-cgil Messina, al 334 6564732.

Perchè dovreste? Perchè siamo già ben oltre il limite della decenza.
Riceviamo da un collega e inoltriamo:

"Sarò breve: uno degli emendamenti che il PDL presenterà in aula consisterà nella previsione di un limite di 35 anni per l'ammissione ai futuri contratti di Ricercatore a Tempo Determinato. Vi è il rischio concreto che l'emendamento venga approvato, con effetti spaventosi su un'intera generazione di ricercatori, che finirebbe tagliata fuori e costretta a competere con i Ricercatori a TI per i concorsi ad associato che il governo intende mettere sul piatto nei prossimi anni. Non facciamo allarmismi e speriamo che questo emendamento rimanga lettera morta. Già blocco del turn over e riduzione delle risorse rappresentano una morsa intollerabile per noi, un limite anagrafico simile metterebbe fuori gioco migliaia di colleghi da un giorno all'altro.
Manifestare dissenso è più necessario che mai."
Per saperne di più
http://ricercatoriprecari.blogspot.com/2010/10/mario-pepe-e-la-macelleria.html

Questo pomeriggio alle 16.30 il Coordinamento unico d'ateneo si riunisce presso l'Edif. 2 della Cittadella Universitaria (Facoltà di Farmacia) aula B. Tutte le componenti del mondo dell'Università (studenti, precari, ricercatori, professori) sono invitate a partecipare.

Grazie,
ricercatoriprecari@gmail.com

lunedì 4 ottobre 2010

Riunione di coordinamento alle ore 19.00 a Giurisprudenza

cari tutti,

le news incalzano e facciamo fatica, da una settimana a l'altra, a stare dietro a tutto.
Ma siamo caparbi e per domani è convocata una riunione di coordinamento alle ore 19.00 a Giurisprudenza (appuntamento nell'atrio) per discutere delle ultime notizie e organizzarci per le prossime settimane.
E allora IN SINTESI (arrivate fino in fondo sono solo 4 punti):

1) Assemblea nazionale dei precari dell'università a Bologna venerdi 8 Ottobre 2010.
http://frondaprecaria.wordpress.com/2010/09/29/bologna-calling/
http://www.facebook.com/event.php?eid=131094866939817&ref=ts
Il coordinamento dei precari della ricerca di Catania è tra i firmatari dell'appello e alcuni di noi parteciperanno. Chi volesse unirsi può mettersi in contatto via email oppure domani direttamente alla riunione.

2) Il Ddl sulla riforma universitaria "entra" alla Camera il 14 ottobre. Oggi si chiude la presentazione degli emendamenti.
Lo slittamento - dal 4 al 14 - ha suscitato molteplici reazioni. La CRUI non ha esitato a "stracciarsi le vesti" per la "rottamazione" della riforma del secolo....
Noi nel nostro piccolo, quotidiano precario, pensiamo che se i parlamentari discuteranno e voteranno il DdL a partire dal 14 - e cioè a discussione sul Bilancio già conclusa (n.d.r) - forse tale confronto beneficierà di un quadro economico concreto e sarà affrancato dagli ignobili ricatti di chi sostiene "prima approvate la riforma, poi vi do i soldi".

A seguire la replica dei ricercatori precari sulla ML della rete nazionale dei ricercatori precari:

Da: ricercatoriprecari dibattito
Date: 04 ottobre 2010 18:14
Oggetto: [dibattito] Comunicato su slittamento DDL e reazione della CRUI
A: ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com

Come precari della ricerca e della didattica dell'Università italiana condanniamo con forza la presa di posizione della CRUI sul rinvio della discussione del DDL Gelmini alla camera.

Secondo Decleva la mancata approvazione del DDL metterebbe a rischio "le procedure sul reclutamento che interessano tanti giovani studiosi meritevoli". La realtà, come sanno bene tutti i precari universitari, è opposta: proprio il DDL cancella, per decine di migliaia di studiosi meritevoli, giovani e meno giovani, la prospettiva di ottenere un lavoro a condizioni dignitose, dopo anni di precariato selvaggio. Le parole di Decleva rappresentano un'offesa enorme alla verità, ma questo non ci sorprende. Conosciamo fin troppo bene quali siano le attenzioni che i rettori della CRUI sanno rivolgere alle nuove generazioni. Non dimentichiamo infatti che negli ultimi decenni le università da loro governate hanno costruito le proprie fortune sulla pelle di un'intera generazione di studiosi, ai quali viene negata quotidianamente la dignità di lavoratori. Né ci stupisce che si comportino da padroni dell'università pubblica, minacciando, ricattando e complottando, perché questo è il modo irrimediabilmente distorto che hanno di intendere il proprio ruolo.

La CRUI, club privato di Università, è in palese conflitto di interesse, perché i rettori sarebbero i maggiori beneficiari del DDL, diventando veri e propri plenipotenziari delle nuove università
disegnate dalla Ministra. Condizionati dai propri appetiti, i rettori della CRUI non possono certo rappresentare gli interessi dell'Università pubblica. Riconosciamo invece come suoi sinceri
rappresentanti i numerosi senati accademici, consigli di facoltà e dipartimenti che, sconfessando la CRUI, si sono pronunciati a favore della protesta, contro questo DDL, e per il finanziamento adeguato dell'università pubblica. Siamo solidali con i colleghi ricercatori indisponibili e con gli studenti che si oppongono a questa riforma distruttiva. Ci appelliamo a queste componenti sane dell'università perché confermino e anzi rafforzino le proteste in atto contro un DDL dannoso, inemendabile e irrecuperabile in tutte le sue parti.

Lo slittamento della discussione alla camera è la prova che la mobilitazione paga, che cancellare questo obbrobrio legislativo prima che sia approvato è possibile. Non possiamo e non dobbiamo mollare proprio adesso. Per questo offriamo a tutti i soggetti che si oppongono al DDL Gelmini la nostra assemblea nazionale, che si terrà a Bologna il prossimo 8 ottobre, come appuntamento, aperto al contributo di tutti, per rilanciare ulteriormente la mobilitazione.

FIRMATO: Precari universitari della ricerca e della didattica – verso l'assemblea dell' 8 ottobre


Altri commenti:

http://www.rete29aprile.it/comunicati-stampa/il-ddl-sull-universita-la-fretta-delle-toghe-rettorali-gli-appetiti-della-confindustria.html
http://www.flcgil.it/notizie/comunicati_stampa/2010/ottobre/il_ddl_gelmini_non_e_una_riforma_si_tranquillizzino_rettori_e_confindustria

3) Il coordinamento unico d'ateneo - studenti, docenti, precari - ha elaborato una lettera aperta ai deputati siciliani e coinvolto nella sottoscrizione anche i coordinamenti di Messina e Palermo.
La lettera è stata inviata alla stampa. Il testo è in allegato.

4) Movimento Studentesco Catania e i coordinamenti degli studenti medi hanno organizzato per venerdì 8 Ottobre 2010 - giornata nazionale delle mobilitaizoni studenteche - un corteo "in difesa dell'istruzione pubblica". Partenza ore 9.00 Piazza Roma. In allegato il manifesto. Diffondete.
Per la stessa giornata FLC-CGIL ha indetto un'ora di sciopero (8.00-9.00) per tutti i comparti della conoscenza - scuola, università, enti di ricerca, formazione professionale. In allegato il manifesto.
Tutti i ricercatori precari che non possono scioperare possono, però, essere presenti a questo primo corteo. Domani alla riunione decideremo come partecipare. Non mancate.


...e 5) sorpresa....NEWS DA HARVARD:

http://www.repubblica.it/scienze/2010/10/04/news/ignobel_premiazione-7700776/?ref=HREC2-1
>>
Il prestigioso IgNobel per il Management è stato infatti assegnato a un team di ricercatori dell'Università di Catania ....

Grazie.
A domani,

ricercatoriprecari@gmail.com