giovedì 18 dicembre 2008

Comunicato Stampa

Il Coordinamento dei Precari della Ricerca dell’Università e degli Enti di Ricerca di Catania ha accolto con soddisfazione la notizia della prossima istituzione di una commissione d’Ateneo «incaricata - secondo quanto pubblicato sul Bollettino d’Ateneo il 16 Dicembre 2008 - di valutare la fattibilità delle proposte contenute nel documento intitolato “Salviamo la ricerca”».

Il Coordinamento riconosce nell’iniziativa del Senato Accademico il segno di un’apertura al confronto tra tutte le componenti della comunità scientifica che, partendo proprio dalla piattaforma programmatica contenuta nel documento “Salviamo la ricerca”, consegna legittimità all’azione di mobilitazione contro i provvedimenti del Governo e di partecipazione al dibattito sull’università e la ricerca condotta in questa settimane dai ricercatori precari.

Partecipare ai lavori della commissione è, per il Coordinamento, un’opportunità concreta per analizzare per la prima volta le forme, le funzioni e le dimensioni del precariato all’interno dell’Ateneo includendo anche il punto di vista dei ricercatori precari al fine di produrre una descrizione efficace della condizione del lavoro precario nella nostra università. Il Coordinamento sarà, dunque, presente in commissione con l’obbiettivo di dare, attraverso i rappresentanti, un proprio contributo specifico.

Desta, però, perplessità e preoccupazione il criterio di “nomina dall’alto” sulla base del quale il Rettore ha indicato anche i rappresentanti dei ricercatori precari all’interno della commissione. In particolare sembra singolare la designazione del dott. Arturo Buscarino, mai intervenuto ad alcuna riunione del Coordinamento ed estraneo alla stesura del documento programmatico, quale rappresentante dei precari della ricerca dell'Università e degli Enti di Ricerca di Catania.

In una prospettiva di maggiore chiarezza e legittimità e a garanzia dei futuri lavori della commissione, il Coordinamento chiederà al Senato Accademico di poter indicare due rappresentanti per i ricercatori precari universitari ed uno per gli Enti di Ricerca.

Nessun commento: