Mentre l’Ateneo catanese è impegnato nella consultazione per l’elezione del rettore, noi ricercatori precari dedichiamo una giornata all’indagine sulla condizione della ricerca precaria all’interno di questo ateneo e chiamiamo docenti, istituzioni e cittadini all’assunzione di responsabilità per un’università migliore.
Un’università migliore significa maggior benessere e una migliore qualità della vita democratica di questo Paese.
I recenti provvedimenti legislativi, improntati soltanto all’indiscriminata riduzione del finanziamento pubblico all’università, determineranno nei prossimi anni pesanti conseguenze sulla complessiva qualità del sistema della ricerca e della formazione universitaria di questo Paese. Tali interventi legislativi non esprimono alcun disegno di rilancio e miglioramento dell’università italiana, tanto da far pensare che essi siano, piuttosto, una tappa di un processo di progressivo smantellamento dell’Università pubblica.
Essi sono stati supportati da un violento, quanto ipocrita, attacco mediatico all’università pubblica, dipinta come un indistinto rifugio di “baroni” nepotisti e “fannulloni”.
Noi siamo consapevoli dei difetti e delle storture dell’attuale organizzazione del sistema universitario ma riteniamo che l’università pubblica sia un’istituzione democratica utile e preziosa.
Siamo anche consapevoli del fatto che una parte importante dell’attività didattica e scientifica nelle nostre università è oggi possibile grazie all’impegno di tanti giovani studiosi che quotidianamente svolgono un lavoro di elevata qualità, con scarsi riconoscimenti e in condizioni di precarietà e incertezza del futuro.
Questi giovani, già mortificati dalle condizioni di precarietà del loro lavoro, sono la categoria più colpita dai provvedimenti sull’università. Il taglio indiscriminato di risorse non premia il merito né sanziona il demerito, ma priva i giovani ricercatori e l’università tutta dell’opportunità di un futuro.
Per questo in concomitanza con l’inizio delle consultazioni per l’elezione del rettore, abbiamo indetto la “Giornata del ricercatore precario”. Riteniamo che, soprattutto nel momento in cui si rinnova il vertice istituzionale di questo ateneo, occorra indicare la condizione della “ricerca precaria” e il rilancio della formazione e della ricerca universitaria come le questioni prioritarie con le quali gli organi di governo dell’ateneo dovranno misurarsi.
La “Giornata del ricercatore precario” comprenderà due momenti. La mattina, alla Cittadella universitaria, alle 10.30 presso l’Edifico Polifunzionale della Facoltà di Ingegneria verrà presentato e distribuito il questionario “Indagine sul lavoro atipico nell’Università di Catania”, da noi elaborato. Esso servirà a “fotografare” le condizioni e le caratteristiche della “ricerca precaria” all’interno del nostro Ateneo.
Ma poiché riteniamo che i problemi dell’Università pongano questioni che attengono direttamente alla qualità della vita democratica nel nostro Paese, non vogliamo limitarci a rivendicare migliori condizioni di lavoro per noi ricercatori precari ma, a partire dai nostri problemi, vogliamo avviare una riflessione sulla funzione democratica dell’istruzione e della ricerca universitarie.
Per questo abbiamo “chiamato alla responsabilità” alcuni docenti del nostro ateneo, chiedendogli di dialogare con noi ad una tavola rotonda su “Università e democrazia”, che si svolgerà a partire dalle 16.30 presso il “Medialab” della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere in Piazza Dante n. 13.
Per costruire un’Università migliore e possibile.
Scarica il volantino con il programma completo
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